Cuba

Una identità in movimento


Duetto. Arte digitale e pittura tradizionale: Angel Alonso e Julio Mompeller

Sandra González


      Galleria L'Ariete, di Antonella Zappa
      Largo 4 Novembre, 11
      24036 Ponte San Pietro (Bergamo)
      Tel. 035/463954

      Organizzazione e curatrice della mostra: Dott.ssa Sandra González
      Settembre 2003

Duetto: Arte digitale e pittura tradizionaleÈ innegabile la profonda trasformazione che le nuove tecnologie hanno introdotto nel modo di vivere in questa nostra epoca, caratterizzata da una reale rinnovazione nel campo dell'informazione e della comunicazione. L'arte, come riflesso di questa realtà, non è rimasta estranea alla totalità dei diversi strumenti che si sono sviluppati permettendo nuove possibilità d'espressione. Tuttavia, il pubblico, le gallerie e gli stessi artisti continuano a condividere, in non poche occasioni, l'amore per la pittura tradizionale, quella che fin dal Rinascimento associamo ai pennelli e all'odore di trementina. Reazione, forse, alla freddezza del monitor, del mouse e dei pixel? Necessità che l'opera continui a godere in modo inalterato della sua primogenea virtù: l'unicità, questa qualità che rende possibile la conversione dell'opera d'arte in prodotto e grazie alla quale sopravvivono gli artisti, le gallerie e i critici? La vera risposta si trova, forse, in mezzo a queste due domande. Il computer, anche se creato dall'uomo e maneggiato con le mani, ci appare ancora come qualcosa d'estraneo, che non ci appartiene, mancante di quella qualità che lo avvicina a noi, di cui godono altri strumenti, anch'essi inventati ma che con gli anni sono entrati nella quotidianità. Nel frattempo, viviamo così, in questa contraddizione irrisolvibile, tra due necessità: quella di riaffermarci come persone e quella di agire nell'istante in cui scorre la nostra esistenza e nel quale, molto spesso, l'individuo stesso sembra passare in secondo piano.

I due artisti di questa mostra coltivano ognuno a suo modo l'arte digitale e la pittura tradizionale in modo tanto intrecciato che è impossibile separarle. Per entrambi questo intreccio costituisce una necessità inevitabile. Ognuno, percorrendo strade differenti, è arrivato a questa circostanza che li unisce. Così è nato questo duetto.

Angel AlonsoAngel Alonso (La Habana, Cuba, 1967), è un artista plastico che in poco tempo è riuscito a conseguire importanti premi tanto in pittura tradizionale e incisione quanto nell'arte digitale, perciò la sua opera è un avvicinamento legittimo al meglio del panorama artistico di Cuba. Attraverso l'una o l'altra tecnica, le sue creazioni si caratterizzano per il potere di sintesi e per l'uso del colore in accordo all'intenzione. Le sue creature siamo noi tutti, privati del viso o di qualsiasi caratteristica morfologica distintiva. Noi di fronte a noi stessi, con le nostre virtù ma, soprattutto, con i nostri difetti, con le nostre limitazioni umane, quasi sempre superabili. Le sue opere muovono alla riflessione più che all'emozione perché, grazie alla polisemia delle sue immagini, lo spettatore è obbligato a completare, in modo critico, con le molte interpretazioni possibili, il postulato dell'opera che diventa quindi compito per l'osservatore.

Alonso si è diplomato, nel 1987, come pittore all'Accademia di San Alejandro, la più antica delle scuole d'arte a Cuba. Le sue prime partecipazioni a mostre collettive percorrevano le vie del concettualismo e dell'oggetto artistico. Una permanenza temporanea in Svezia lo mise per la prima volta di fronte ad un computer. Non senza una certa diffidenza, si sentì attratto dai programmi più semplici, come "Paint", che gli permettevano di vedere le sue opere trasportate su di un monitor per poi riuscire a realizzare animazioni e video. Di ritorno a Cuba, si recò al Centro Culturale Pablo de la Torriente Brau per proporre un'esposizione di pittura nella galleria Sala Majadahonda. Venuto a conoscenza del concorso nazionale d'arte digitale, presentò i suoi lavori ed ottenne il III Premio durante il III Salone d'Arte Digitale del 2001. Da quel momento, con più confidenza nelle proprie possibilità si è trasformato in un vero esperto delle nuove tecnologie. Adesso domina i programmi più complessi e moderni, preferendo quelli in cui il risultato appaia come "fatto in casa" senza troppe sofisticazioni, perché secondo il suo criterio, la cosa più importante di un'opera è la sua struttura e non il mezzo grazie al quale è stata plasmata. Nel 2002 ottenne una Menzione Speciale nella categoria Opera Stampata e una Menzione nelle opere audiovisive nel IV Salone d'Arte Digitale e quest'anno, 2003, nel V Salone ha vinto il Primo Premio nella categoria Opere Audiovisive con El Hogar y sus fantasías che possiamo apprezzare anche in questa sede. Ha realizzato 20 esposizioni personali in prestigiose gallerie a Cuba, negli Satati Uniti, in Germania e Svezia e dal 1985 ha partecipato a più di 40 esposizioni collettive.

Julio Mompeller (La Habana, Cuba, 1962), l'altro membro di questo duo, scoprì sin dall'infanzia di possedere quel dono speciale grazie al quale gli era possibile riprodurre la realtà per mezzo dei colori sulla purezza di una pagina bianca. Con il contatto, quasi quotidiano, con disegnatori, grazie alla collaborazione della madre con una pubblicazione periodica, scoprì l'universo delle possibilità del disegno grafico. Per questo si è formato, tecnicamente e professionalmente, all'Istituto di Disegno Industriale dell'Avana, dove si è diplomato nella specializzazione di illustrazione e computer grafica. La sua esperienza nel campo della grafica si è sviluppata fondamentalmente nella casa editrice José Martí, specializzata in pubblicazioni in lingua originale, dove per più di dieci anni si è dedicato con notevole successo al disegno di copertine e illustrazioni di libri. Per queste sue realizzazioni, ha ottenuto importanti e continui premi nei concorsi nazionali El Arte del libro. Ha in seguito lavorato come disegnatore nella rivista Business tips on Cuba, un progetto delle Nazioni Unite, ed oggi, come artista indipendente, collabora con varie case editrici e istituzioni nel campo della comunicazione sociale, creando l'immagine di varie imprese e di organizzazioni artistiche cubane e straniere. È Barcellona la sede di questa parte del suo lavoro e lì presenterà una mostra d'Arte Digitale.

Membro dell'Associazione Cubana di "Publicitarios y propagandistas", dell'Associazione Ispanoamericana di umoristi grafici, dell'Agenzia degli Autori Visivi e del Centro di Sviluppo delle Arti Visive, ha partecipato a una decina di esposizioni collettive e ha realizzato cinque esposizioni personali dal 1998 ad oggi. Menzione speciale merita la sua partecipazione ai "Salones de Arte Digital", negli anni 1999, 2000, 2001 e 2002 e alla mostra Visiones de Pablo con altri affermati artisti cubani, nel 2001, nell' "Homenaje a John Lennon" che ebbe come sede la Galleria della Biblioteca Nazionale José Martí, dell'Avana, organizzata interamente anche dal Centro Culturale Pablo de la Torriente Brau.

Molte delle opere qui presentate hanno origine principalmente dai disegni a carboncino utilizzati per le illustrazioni del libro De casas y girasoles, della poetessa di portoricana Heida Zembrana e che furono esposte al Centro Culturale Pablo de la Torriente Brau nel 1998. Ricreate digitalmente, stampate su tela e dipinte ad olio e carboncino sull'impronta digitale, quelle immagini trascendono in un ambito nuovo.

Dalla sua formazione come disegnatore, illustratore, pittore e artista digitale Mompeller ha ottenuto le conoscenze tecniche di cui ha bisogno per esprimersi. Ma lo fa adesso, nel suo modo spregiudicato e libero da rigide considerazioni. Prende da ognuna ciò che gli può offrire come utile per la creazione dell'idea, in una volontà d'equilibrio, dove risulta quasi impossibile determinare le frontiere tra il digitale e quello che la mano completa o arricchisce. Così Mompeller ci assicura che crea sempre qualcosa a mano, pensa, cerca, schizza; non parte da zero davanti al computer. Ma la parte digitale non si nasconde, anzi si fonde con le altre tecniche in un tutto che si dichiara senza ambiguità.

Donne, luce, mare, acqua, una finestra, si mescolano in un intricato gioco di riferimenti nel quale il colore non si sottomette alla forma, al contrario ha una sua propria identità e si trasforma nel fondamento del messaggio stesso. È indubbio che il colore ha per Mompeller autonomia come tratto pittorico e che la sua tavolozza cromatica è debitrice principale della luce, che per molti costituisce il tratto primigenio dei cubani. Ritroviamo qui le ombre profonde che si generano nella realtà dei tropici, quando l'eccessiva luminosità crea zone intense nelle quali il colore si perde perché il bianco, luce nella sua massima purezza, somma e riflesso di tutti i colori, li fa svanire sotto il suo dominio. Quindi il bianco si fa linea, disegno, e le ombre, in tratti d'armonia, sono zone in cui regna il nero, punto focale nel quale tutto si assorbe e si dissolve...

Addentriamoci quindi nel mondo plastico di questi due artisti, in questo duo armonico e complementare dove coesistono il sogno, i problemi dell'uomo e la poesia, dove si dimostra che l'arte non consiste nella tecnica scelta ma nella sensibilità e nel talento creativo del vero artista.


    Traduzione di Luca Pedrazzini


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