Cuba

Una identità in movimento


Bebo: sono un africano di Cuba

Keke Orun


Bebo Valdes da quarant'anni ha lasciato Cuba, ma continua ad essere una delle figure più rappresentative della musica sinceramente e profondamente cubana. A 87 anni le sue dita scivolano sulla tastiera con un virtuosismo elegante e un fraseggio che neppure il figlio, il celebre Chucho Valdes, riesce ad eguagliare.

Reduce dai fasti raggiunti con il disco "Lagrimas Negras" registrato in coppia con il giovane "cantaor" Diego el Cigala, Bebo raccoglie ora i frutti di una carriera dai tanti saliscendi, ma sempre votata all'amore totale per la musica.

In Europa il vecchio Valdes ha raggiunto ora l'apice della popolarità, ma a Cuba è sempre stato il simbolo di un'epoca, quella d'oro del Tropicana di cui Bebo ha diretto la prestigiosissima orchestra per diversi anni. Ha lavorato con i migliori (tra i tanti, citiamo Benny Moré), e ha costantemente tenuto le orecchie ben aperte per cogliere tutto quello che la musica poteva offrire dentro e fuori i confini dell'isola. Con i Lecuona Cuban Boys ha girato il mondo, ha incontrato Rachmaninov negli Stati Uniti, si è innamorato di una giovane svedese e per anni la sua musica è stata la colonna sonora della hall di un grande hotel di Stoccolma.

Io l'ho incontrato lì. È stato uno di quegli incontri ai limiti dell'assurdo. Era febbraio e io mi trovavo a Stoccolma per lavoro. Un freddo inverosimile. Una cena tra colleghi in un ristorante tipico, con un sacco di candele e il pavimento di legno. E dietro di me, si siede Bebo Valdes. Tra i due, quello più sorpreso è lui, che si stupisce che qualcuno lo riconosca e si emozioni nello stringergli la mano.

Poi arriva il Grammy con Diego el Cigala. Un disco coraggioso, uno dei pochi esperimenti di fusione tra flamenco e musica cubana perfettamente riusciti.

"È stato difficile — ammette Valdes in un'intervista — perché el Cigala è un personaggio difficile che fa sempre quello che vuole. Ci ho messo un po' a capire come essere me stesso in quel contesto".

E ha funzionato. Imperdibile il solo di pianoforte di Bebo sulle note di "Veinte Años", poetico il duetto piano voce flamenca sul classicissimo "Lagrimas Negras". Un disco di quelli che si ascoltano mille volte e ci si emoziona ogni volta.

A giorni esce un nuovo disco di Valdes, il suo primo disco tutto da solista, intitolato "Bebo".

"In realtà ne avevo registrato uno tanti anni fa — racconta — ma era solo per la mia famiglia, perché ero appena uscito dall'ospedale e avevo paura che mi succedesse qualcosa. Così volevo lasciare un ricordo di me ai miei cari e ho registrato i miei brani preferiti. C'era un po' di tutto. Adesso, però, posso dire di avere lo stesso dominio della tastiera che aveva Rachmaninov".

Riguardo al suo stile personalissimo di interpretare i brani classici, Bebo risponde:

"... quando si è musicisti, soprattutto se si viene da Cuba, si conoscono tanti generi diversi. Potrei suonare qualsiasi cosa, ma alla fine un musicista deve suonare quello che riflette ciò che si è. Bisogna sapere chi si è per suonare. Io sono un africano di Cuba".

E, infatti, il suo nuovo disco (fortemente voluto dal suo produttore Fernando Trueba) sarà una raccolta di classicissimi della musica cubana tra i quali Manuel Saumell, Sindo Garay, Ernesto Lecuona.

Nel 2005 il vecchio Bebo si è impegnato in una serie di concerti in trio con i due figli Chucho e Mayra, una cantante poco nota fuori di Cuba, ma dalle doti davvero eccezionali.


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