Cuba

Una identità in movimento


Condividere la felicità (Parte I)

Adys M. Cupull Reyes


È stata una grande notte, luminosa, vissuta come in famiglia, traboccante di felicità, e Fidel ha voluto condividere con i presenti il motivo, speranza per milioni di bambini e giovani che nel mondo sono privati di tutto, dimenticati, esclusi da tutto.

Centinaia di studenti si sono riuniti nel Teatro "Carlo Marx", per festeggiare il 45° anniversario dell'Organizzazione dei Pionieri "José Martí", che raggruppa bambini e adolescenti della Scuola Primaria, Speciale e Secondaria, che si preparano a celebrare il loro IV° Congresso a cui saranno presenti felici, con un mazzo di risultati ed esperienze da distribuire al mondo. In questa notte, è stata presente anche una energica gioventù universitaria, sono stati presenti membri dell'Unione dei Giovani Comunisti che celebravano il 44° anniversario della fondazione della loro importante organizzazione politica.

Il Comandante Capo della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri, ha fatto un resoconto dei risultati e delle cose create; del lavoro sviluppato e dei suoi frutti, mettendo in evidenza i valori patriottici e rivoluzionari delle generazioni passate e presenti di cubani: fondatori e membri di queste due organizzazioni.

Un insieme di volontà caratterizza il popolo cubano, e tra queste il fatto che l'imperfezione naturale ed individuale non rappresenta un ostacolo alla marcia unitaria per far fronte alla persecuzione da parte del potente Impero del Nord. Pionieri e giovani si uniscono al Partito e allo Stato, si muovono con impegno per fare dei sogni una realtà, per realizzare l'uomo integrale, combattendo contro l'individualismo, l'egoismo e la corruzione; lottano per ottenere lo sviluppo del paese ed il benessere comune.

Quella notte, erano presenti i pionieri di precedenti generazioni, che oggi sono giovani professionisti che lavorano come scienziati, sportivi, artisti, maestri, dirigenti. Anche quando erano piccoli hanno mostrato al mondo l'umanesimo e la solidarietà che si pratica a Cuba. Alcuni di essi appartengono alla generazione dei pionieri che consegnò il proprio accampamento di Tarará, affinché i bambini ucraini che subirono le conseguenze dell'incidente verificatosi a Cernobyl potessero essere curati dai medici cubani.

L'amore e la tenerezza dalla culla, ne troviamo conferma nella scuola e nel maestro, ed in questa importante organizzazione, a cui Fidel ha fatto riferimento, come la Grande Scuola in cui si preparano i bambini per la vita, e senza la quale non si può concepire il Sistema Educativo del paese. A Cuba, la cui Rivoluzione va in ascesa, è riaffermata nei principi e realizzata grazie alla creatività ed alla tenacia permanente.

Per questo, la felicità è condivisa quella notte, e perché il pensiero di José Martí si fa realtà. Non c'è un bambino cubano che non abbia sfiorato, letto, o visto "L'età d'oro", il libro in cui ci ha detto:

    "Quello che vogliamo è che i bambini siano felici".

E a Cuba sì che sono felici, non per una notte, né per mille notti, ma tutte le notti e i tutti i giorni, ed in più dividono la loro felicità con altri piccoli nel mondo.

L'Apostolo annotò anche:

    "Il bambino deve lavorare, andare, studiare, essere forte, essere bello... "

E in seguito afferma:

    "... i bambini sanno più di quello che sembra, e se gli dicessero di scrivere quello che sanno scriverebbero cose molto buone".

E poi continua a parlare di competenze e di premi, con libri, per coloro che scrivono bene su cose della loro età.

Afferma:

    "... vogliamo che i bambini di America siano così: uomini che dicono quello che pensano, e che lo dicono bene: uomini eloquenti e sinceri".

Per questa strada vanno i bambini di America, già vedono la luce delle trasformazioni sociali che faranno arrivare la felicità, così come il libro "L'età d'oro". E i giorni in cui celebreranno i loro congressi.

E cose molto buone hanno scritto i pionieri cubani negli ultimi anni, così si è espresso Fidel riferendosi al duro lavoro che hanno realizzato nella ratifica del processo di irreversibilità del carattere socialista della Rivoluzione Cubana, e le 150.000 lettere scritte a G. W. Bush dove si facevano conoscere la vita e le opere dell'Apostolo. Affinché non lo disonorassero.

Fidel ha parlato dei cubani più piccoli, con l'amore di un padre, di come si sono resi protagonisti nelle 24 marce del Popolo Combattente e di come hanno sfilato ordinatamente insieme ai loro genitori e maestri.

Con quale senso di responsabilità hanno vegliato sulla "Oficina de Intereses" degli Stati Uniti e hanno alzato la loro voce nei Tribunali Aperti che sono stati allestiti in tutti i municipi del paese.

E ha messo in evidenza la partecipazione dei pionieri alle Campagne contro la proliferazione degli insetti vettori, come la zanzara Aedes Aegypti; ha parlato del completamento dell'installazione di video e computer nelle scuole, e dell'impegno di somministrare la merenda scolastica, a beneficio di quasi mezzo milione di pionieri a livello di scuola media.

Ha segnalato con esattezza la quantità di televisori, video, computer e pannelli solari installati nelle scuole di tutto il paese per migliorare il livello dell'educazione .

  • A Cuba esistono 9.034 scuole elementari, nelle quali studiano 1.478.396 bambini. Di queste scuole, 422 sono per Insegnamento Speciale.

  • Ci sono 1.005 scuole medie, 17 Scuole Sportive e 16 Scuole di Arte, a cui si sommano altri centri di questo tipo.

  • Nel Sistema Educativo di Cuba esistono 125 scuole per un solo pioniere.

  • Ci sono 950 scuole che hanno meno di cinque alunni.

  • La frequenza scolastica è del novantanove virgola nove per cento (99,9%).

  • L'assistenza alla classe è del novantotto virgola sette per cento (98,7%).

  • I bambini cubani dispongono oggi di 126 Palazzi dei Pionieri; di 72 Centri per Esploratori e di 16 Accampamenti.

Il cuore trabocca di felicità quando si riesce a fare in modo che nella scuola più lontana esista un pannello solare, che i bambini residenti nel luogo più lontano di Cuba abbiano una scuola fornita con tutti i mezzi moderni di insegnamento, gli stessi che si usano nel Sistema Educativo del paese.

Miriam Janet Martín, presidente della OPJM, ha parlato anche lei quella sera, dicendo che considerava un privilegio essere testimone di questa Grande Opera, affermando che non c'è forza materiale capace si sostituire lo sguardo dolce di un bambino; e che è un dovere non lasciarci portare via tutto quello che abbiamo coltivato in questi anni di Rivoluzione.

Ha detto espressamente:

    "Il Governo degli Stati Uniti perde il sonno in guerre invece che preoccuparsi della difesa dei suoi bambini e dei suoi giovani... È lo stesso Governo che il 6 Maggio 2004 ha firmato un altro "aborto" dove destina milioni di dollari per abbattere la Rivoluzione Cubana. Non capiscono quanto il loro stringerci in assedio ci abbia rafforzati".

Alla commemorazione, è stato invitato Elián González, il bambino che loro, gli Stati Uniti, con le loro leggi inique, assurde, volevano togliere a suo padre. Il bambino cubano sequestrato a Miami. Il simbolo di una Battaglia a cui parteciparono tutti i pionieri, fino alla sua liberazione. Insieme a lui, la famiglia, i suoi fratellini cari, inseparabili.

Anche Fidel ha fatto riferimento a Elián, ha detto che è stato eletto Delegato al IV Congresso della Organizzazione dei Pionieri, che sta all'interno del Pre-Distaccamento pedagogico del suo grado di istruzione e che è stato il vincitore all'evento degli istruttori nella sua scuola, con una lezione di Storia; ha partecipato come oratore ad una Tribuna Aperta nel suo centro docente CONTRO IL TERRORISMO E IN ONORE DEI MARTIRI DELLA COUBRE. E ha affermato:

    "Elián continua e continuerà ad essere un bambino modesto, un giovane militante della Gioventù e della Rivoluzione. È semplice, frequenta tutti i pionieri della sua scuola ed i suoi professori. Questo dimostra che il merito cresce. Si diceva che il paese avrebbe tratto dei vantaggi con lui e che avrebbe avuto un bagno di pubblicità, però mi rende felice constatare come egli, che ha vissuto come gli altri bambini ed ha gli stessi obblighi degli altri, ha continuato a crescere con questo comportamento e questa attitudine".

Condividere questa felicità è un'eccellente maniera per celebrare il 45° anniversario della Dichiarazione della Prima Rivoluzione Socialista in America, e della Vittoria di Girón, ottenuta dal popolo cubano insieme a Fidel. La Vittoria che provocò la Prima Sconfitta dell'Imperialismo in America.


Fonti

    José Martí, La Edad de Oro, "Juventud Rebelde", 5 de abril del 2006.


Parte I — Parte II




Traduzione dallo spagnolo di Palmira Barchetta




Pagina inviata da Froilán González y Adys M. Cupull Reyes
(13 aprile 2006)


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