Cuba

Una identità in movimento


Numerosa e caratterizzante partecipazione della Rete dei Comunisti alla Manifestazione Nazionale di Milano "Per la liberazione dei Cinque contro il silenzio dei mezzi di comunicazione" (10 ottobre 2009 )

La Rete dei Comunisti


Si è svolta in un lungo percorso per le vie centrali di Milano, con una forte partecipazione di tutte le associazioni italiane di solidarietà con Cuba e di comitati, riviste, organizzazioni e partiti della sinistra, la manifestazione per la libertà dei 5 cubani promossa dalla Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.

Numerosissima e significativa la presenza dei compagni della Rete dei Comunisti, giunti a Milano dalle varie sedi di Roma, Napoli, Pisa e Toscana, Bologna ed Emilia Romagna, Liguria, Torino, ecc.

Il folto spezzone del corteo aperto dai compagni della Rete dei Comunisti è stato caratterizzato anche dalla presenza politicamente rilevante di tanti compagni di varie associazioni che così hanno voluto significare la continuazione di quei percorsi comuni di lotta e pratica politica di solidarietà internazionalista con i processi di integrazione dell'America Latina; hanno partecipato infatti i compagni e il Segretario Nazionale dell'Associazione La Villetta di Roma e delle Villette di varie città italiane, di Nuestra América, di Teleambiente, Radio Città Aperta, dell'Associazione Natura Avventura e di alcuni circoli di Italia- Cuba in cui operano da anni militanti della Rete dei Comunisti.

Tale carattererizzante partecipazione fa seguito al sit-in che si è tenuto l'8 ottobre di fronte all'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma organizzato dalla Villetta, Nuestra América, dalla Rete dei Comunisti, insieme ad altri partiti e associazioni in solidarietà con le organizzazioni e i movimenti sociali honduregni che continuano ad esprimere con la resistenza la volontà popolare di modificare radicalmente la Costituzione honduregna, affermando pienamente l’indipendenza e affiancandosi al cammino di quei paesi come Bolivia, Ecuador, Venezuela, Nicaragua e tanti altri che anche, se con forme diverse, stanno cercando una loro soluzione e una loro autonoma via allo sviluppo autodeterminato e a processi reali di democrazia partecipativa, sempre con la Rivoluzione socialista di Cuba come riferimento imprescindibile. E proprio Cuba continua a pagare la sua scelta di autodeterminazione nel processo rivoluzionario socialista, con 50 anni di "bloqueo" economico da parte dei governi USA, di aggressioni terroriste che hanno provocato oltre 3800 morti, con atroci provocazioni come quella che ha portato da oltre undici anni all’ingiusto arresto dei 5 agenti dell’antiterrorismo cubano.

È per questo che la Rete dei Comunisti, ancora una volta e come sempre, ha voluto partecipare attivamente alla Manifestazione Nazionale di Milano e alle Giornate Internazionali di Solidarietà con i 5 cubani e dà pieno sostegno a tutti gli appelli e le attività promosse dal Comitato Internazionale per la Libertà dei 5.

Con lucidità politica pensiamo che se un premio Nobel per la pace andava assegnato con raziocinio politico questo spettava ai 5 eroi cubani, che hanno messo a rischio le loro vite per salvaguardare le vite di noi tutti e per controllare ed impedire l’attività di gruppi terroristici che dal territorio degli Stati Uniti progettavano e attuavano attentati non solo contro Cuba, e non quello assegnato ad Obama con spirito propagandistico alla nuova facciata dell'imperialismo, per questo già da tanti definito premio IGNOBEL. Obama, presidente della più grande potenza imperialista non può parlare di cambiamento delle politiche estere se prima non ritira tutte le forze militari e paramilitari dall'Afghanistan, dall'Iraq, dal Medio Oriente e da tutti i luoghi di guerra voluti dalle politiche aggressive e espansioniste degli USA, a partire anche dalla chiusura immediata di tutte le loro minacciose basi militari installate sul territorio dell'America Latina; così come il governo e l'amministrazione Obama devono porre da subito fine all’infame "bloqueo" contro Cuba, alla colossale ingiustizia contro i 5 cubani e adoperarsi attivamente contro il golpe fascista, certamente voluto da alcuni settori e apparati statunitensi, per ripristinare la piena libertà in Honduras con l’immediato reinsediamento del legittimo Presidente eletto Zelaya.

Per la Rete dei Comunisti è forte la convinzione politica strategica che in America Latina non è solo in corso un processo di integrazione per un percorso di autodeterminazione, ma oggi è proprio nella Nuestra América di Martí, di Bolivar, di Che Guevara che si sta giocando la partita a livello più alto del conflitto internazionale capitale-lavoro. La vittoria di importanti processi rivoluzionari in corso non hanno solo connotati antimperialisti ed antiliberisti ma una caratterizzazione fortemente di classe e con tutti i contenuti, diversificati e contraddittori, propri della transizione socialista; ciò avviene a partire dalla portata e dal ruolo di vari dinamici movimenti di classe e di alcuni partiti comunisti, ad iniziare dal riferimento fondamentale di quello cubano.

Diventa così chiaro che nella Nuestra América è in atto una vera offensiva, e non resistenza, delle forze di classe contro il capitalismo e nella costruzione delle dinamiche della transizione al socialismo, e quindi del socialismo nel e per, e non del, il XXI secolo. In America Latina è quindi insufficiente parlare di laboratorio e di resistenza, ma bisogna capire la concretezza di un processo vero, reale e complesso, a cui la sinistra di alternativa e radicale italiana ed europea è chiamata a dedicare assolutamente più tempo e più energie, più studi e riflessioni collettive, più convinto impegno politico e non come spesso avviene solo con un dichiarato internazionalismo che però rimane di facciata. Non capire questo e quanto ciò ci riguarda direttamente qui ed ora significa non avere la cognizione nemmemo della partita che è in gioco, di come uscire dall'empasse, di come stare nella crisi del capitale, di quale è la nostra concreta pratica della proposta politica per il superamento del modo di produzione capitalista nel progetto di costruzione del socialismo.

Ecco perché l'analisi teorica e l'operare e agire politico della Rete dei Comunisti si relaziona e ha a che fare direttamente, ora e anche qui in Italia e in Europa, con la dimensione dell'internazionalismo di classe. Ciò avviene in termini di prospettiva reale di programma per andare oltre la solidarietà politica, praticando esperienze politiche di classe come parte di una dimensione internazionalista dell'anticapitalismo e delle ipotesi socialiste già in campo in varie parti del mondo.

In questa prospettiva di pieno appoggio ai processi di integrazione dell'America Latina e per l'autodeterminazione dei popoli, la Rete dei Comunisti continuerà la mobilitazione per la libertà dei 5 cubani come parte della lotta di resistenza globale antimperialista e di sostegno militante delle esperienze rivoluzionarie anticapitaliste e di transizione al socialismo in atto.

    LA RETE DEI COMUNISTI



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Foto: Violetta Nobili







Pagina inviata da Luciano Vasapollo
(11 ottobre 2009)


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