Cuba

Una identità in movimento


Messaggio dall’Avana agli amici che sono lontani


Negli ultimi giorni abbiamo visto con sorpresa e dolore che al di là di tutte le dichiarazioni calunniose contro Cuba, alle firme di noti nemici dell’Isola si sono mescolati anche i nomi di alcuni amici carissimi e indimenticabili. Nello stesso tempo sono state diffuse dichiarazioni di altri non meno cari a Cuba e ai cubani, che crediamo nate dalla distanza, la disinformazione, i traumi delle esperienze comuniste fallite.

Purtroppo, e anche se forse non era intenzione di questi amici, i loro testi si stanno utilizzando in una grande campagna che pretende di isolarci e di preparare il terreno per un’aggressione militare degli Stati Uniti contro Cuba.

Il nostro piccolo paese oggi è minacciato più che mai dalla superpotenza che vuole imporre la propria dittatura fascista a scala internazionale. Per difendersi Cuba ha dovuto applicare energici metodi che naturalmente non desiderava. Non si devono giudicare questi metodi senza valutare il contesto generale.

È eloquente che la sola manifestazione nel mondo che ha appoggiato il recente genocidio in Iraq si è svolta a Miami con li slogan "Iraq oggi, Cuba domani!" A questo si sommano le minacce esplicite di membri della cupola fascista del governo degli USA.

Sono momenti di nuove prove per la Rivoluzione cubana e per l’umanità intera e non basta combattere le aggressioni quando sono imminenti o sono già in marcia...

Il 19 aprile del 2003 a quarantadue anni dalla sconfitta di Playa Girón (la Baia dei Porci) dell’invasione mercenaria, noi non ci stiamo rivolgendo a tutti coloro che hanno fatto del tema di Cuba un affare o un’ossessione, ma agli amici che in buona fede possono essere confusi e che tante volte ci hanno offerto la loro solidarietà.


Cuba. Una identità in movimento

Webmaster: Carlo Nobili – Antropologo americanista, Roma, Italia

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