Cuba

Una identità in movimento


A Cuba non fanno impressione le malefatte che si commettono contro di lei

Granma. Órgano Oficial del Comité Central del Partido Comunista de Cuba


Oggi mercoledì 16 aprile, a Ginevra, si voterà sull’abusato tema dei Diritti Umani a Cuba, il Governo degli Stati Uniti sta realizzando incredibili pressioni sui paesi dell’Africa e dell’America Latina con altri del Terzo Mondo. I paesi della NATO, con la loro proverbiale, cinica ipocrisia appoggiano in blocco come sempre la detta risoluzione anti — cubana presentata dai lacchè dell’impero, in questo caso Perù, Uruguay e Costa Rica, utilizzando come pretesto i legittimi metodi usati contro i mercenari che al servizio dell’impero che li paga, come è stato ampiamente provato, commettono atti di tradimento contro la Patria. Questi paesi sono giunti al colmo di diffondere nel mondo la notizia che i sequestratori del traghetto per passeggeri (del 2 di aprile), che trasportava 36 persone e che sono stati condannati a morte erano tre "dissidenti politici!" Molti mezzi di comunicazione lo hanno pubblicato dimenticando però di ricordare che tutti gli altri sequestratori di aerei cubani in volo, oltre a un’imbarcazione del porto dell’Avana, che trasportavano anche bambini e madri divenuti ostaggi, minacciati di una morte atroce con armi di ogni genere, sono tutti persone con precedenti penali molto pesanti, delinquenti comuni e che sono coloro che il Governo degli Stati Uniti stimola, protegge e premia per creare ondate di assalti con fini sinistri e provocazioni e possibili conflitti gravi, includendo l’aggressione e la guerra contro Cuba.

La Rivoluzione è stata obbligata ad adottare metodi duri che non desiderava ma che sono stati necessari, in una cornice perfettamente legale e senza spirito di vendetta che non esiste nell’animo di un popolo deciso a lottare sino all’ultima goccia di sangue in difesa dei propri ideali di giustizia, fratellanza, solidarietà e umanesimo, pienamente dimostrati in 44 anni di lotta.

Noi condanniamo a Ginevra le brutali pressioni che i padroni del mondo stanno praticando da 15 anni consecutivi, cioè da quando il campo socialista scomparve e i suoi membri europei passarono con armi e bagagli nelle fila del capitalismo e della reazione mondiale.

Gli Stati Uniti spiegano tutto il loro potere a forza di ricatti di ogni genere Si sa che, per esempio, la Sierra Leone è stata minacciata sia dagli Stati Uniti che dalla Gran Bretagna sull’utilizzo della sua influenza nel Consiglio di Sicurezza sulla ritirata della missione di pace delle Nazioni Unite nel paese, 14.900 effettivi. Gli Stati Uniti hanno minacciato di non consegnare alla Sierra Leone 25 milioni di dollari previsti per un progetto minerario importante per il paese. Altri stati africani stanno soffrendo minacce perchè si sottomettano a queste manovre.

Si stanno esercitando intense pressioni su paesi come l’Armenia. Ricordiamo che gli Stati Uniti sono il donante principale di assistenza economica di questo paese, con circa 100 milioni di dollari.

Il presidente argentino Eduardo Duhalde ha dicharato pubblicamente la posizione che terrà il suo paese a Ginevra.

"Il nostro governo ha deciso che per ciò che riguarda la votazione nella Commisione dei Diritti Umani, l’Argentina non condannerà Cuba, un piccolo paese bloccato: noi lo consideriamo molto inopportuno, considerando che questa guerra unilaterale viola tutti i diritti umana (...) le Nazioni Unite sono nate per garantire la pace nel mondo e dobbiamo contribuire tutti a che recuperino le funzioni originarie, perchè non avvengano mai più decisioni unilaterali che producono morte, dolore e ingiustizie (...) questa è la volontà della maggioranza del popolo argentino!"

Durante tutto martedì 15 i diplomatici cubani di differenti capitali del mondo, a Ginevra e all’Avana, hanno lavorato intensamente per affrontare il vergognoso ricatto economico e politico nordamericani. Con solidi argomenti difendono con dignità e decoro le idee della Rivoluzione, la sovranità e l’indipendenza del popolo cubano. Una battaglia di idee ha luogo tra la diplomazia rivoluzionaria e la diplomazia imperiale del governo che pretende di imporre una tirannia fascista al resto del mondo.

L’Unione Europea che tradizionalmente è stata incapace di sostenere una posizione indipendente dalle pressioni nordamericane sul tema Cuba, si è sommata servilmente, come suole fare, alla sinistra manovra degli Stati Uniti per imporre ancora una volta l’immorale condanna contro l’Isola. Antichi regni coloniali come la Gran Bretagna o la Spagna hanno eseguito molto bene il loro ruolo di sergente politico del governo degli USA: il Regno Unito si incarica di appoggiare il ricatto degli Stati Uniti ad alcuni paesi africano mentre la Spagna lo fa con altri paesi latino — americani.

Nonostante l’enorme macchina di intimidazioni e ricatti spiegata dagli Stati Uniti e dai suoi alleati che stanno rafforzando il proprio dominio egemonico nel mondo, si può prevedere che la votazione verrà decisa con uno stretto margine contro Cuba.

L’impero ha generato a Ginevra un’atmosfera di franca persecuzione e terrore tra i diplomatici dei paesi membri della commissione, che hanno persino dovuto spegnere i telefoni e quasi nascondersi per sfuggire a queste pressioni. Molti temono che li vedano parlare con i rappresentanti cubani per le minacce dei diplomatici dell’impero.

La battaglia politica continuerà sino all’ultimo minuto. Se gli Stati Uniti comunque riusciranno ad imporre nuovamente, come si suppone, la propria ingiusta condanna al nostro popolo, ciò non impedirà che Cuba continua a lottare per la sua sovranità, la sua piena indipendenza, la difesa del suo sistema politico, economico e sociale, scelto più di 40 anni fa.

Cuba continuerà a combattere instancabilmente questa battaglia che combatte non solo per il suo popolo ma per tutti quelli del terzo mondo, per i diritti umani di tutti i diseredati della terra, per evitare che la commissione dei diritti umani sia uno strumento dell’impero come succede oggi, per imporre il suo dominio al resto del mondo.

A Cuba non fanno impressione le malefatte che si compiono contro di Lei. L’Isola è stata capace di resistere ad ogni aggressione sanguinosa, al blocco e alla guerra economica, alle calunnie, alle infamie e nessuno è riuscito a piegarla. La forza morale è sempre più forte come la sua autorità e il suo prestigio davanti alle masse, dentro e fuori dal paese.

La banda fascista forse crede che la sua egemonia e l’appoggio dei suoi complici e lacchè che tradiscono l’onore e gli interessi dei loro stessi popoli e dell’umanità saranno eterni

Ma sarà la storia a dimostrare il contrario!


Fonte: Granma Internacional Digital in italiano
http://www.granma.cu/italiano/abril03/jue17/nota%20informativa-it.html

Granma. Órgano Oficial del Comité Central del Partido Comunista de Cuba


Cuba. Una identità in movimento

Webmaster: Carlo Nobili – Antropologo americanista, Roma, Italia

© 2000-2009 Tutti i diritti riservati – Derechos reservados

Statistiche - Estadisticas