Cuba

Una identità in movimento


Intervista a César Pedroso (31/1/2006)

Stefano Santini


    Maestro, vorrei chiederti se già stai preparando il nuovo disco.

Si, terminato il tour europeo ci metteremo a lavorare sul nuovo disco e non solo. Come ti avevo già accennato, devo realizzare un DVD. Abbiamo anche in programma la realizzazione del videoclip di un brano contenuto in "Mi Timba Cerra". Cominciamo a girarlo appena rientrati a Cuba. Poi sto preparando anche un libro.

    Puoi darmi qualche informazione in anteprima riguardo il tuo nuovo disco?

Come ti dicevo, cominciamo a lavorarci appena ritorniamo a Cuba. Abbiamo appena terminato il tour spagnolo per promuovere il nostro ultimo disco: abbiamo suonato a Bilbao, San Sebastian, Pamplona. Siamo stati in Andalusia, la presentazione del disco è andata molto bene, nonostante abbiamo avuto problemi con la casa produttrice del disco nell'organizzazione del tour.

César Pedroso

    Incredibile, stiamo parlando di "Mi Timba Cerra"?

Si, è la prima volta che lo presentiamo in Spagna. Ci torniamo in estate, toccando anche altre città europee. Per quanto riguarda il nostro prossimo disco, posso dirti che conterrà un "homenaje" (omaggio) a importanti orchestre cubane.

    Interessante! Quali sono?

Sono il Conjunto Chappotín, la Orquesta Aragón e l'orchestra del grande Beny Moré. Il CD conterrà dei tributi a queste importanti formazioni.

    Si tratta di cover o di medleys?

Saranno dei brani interi, uno per ciascuna orchestra.

    Hai già deciso quali saranno i brani che inserirai nel CD?

Si, inserirò "Cucarachita Cucarachón" di Sabino Peñalver, bassista del Conjunto Chappotin, " Alma mia" di Ricardo Perez ed infine, un brano di Enrique Bonne. Tra gli altri temi che includerò nel disco inserirò anche un vecchio brano di Gustavo Cabaña (autore di "El Puro" e "La figura soy yo" nei precedenti CD di Pupy) e due riarrangiamenti di due miei vecchi brani di successo. Naturalmente ci saranno anche dei brani inediti.

    Non hai nessun promo in circolazione?

No, stiamo ancora promuovendo "Mi Timba Cerra".

    Figurati che ancora va forte "El Buenagente... "

Si, ti dico che in Italia questo disco ha avuto un successo particolare. Soprattutto con "La cuenta decisiva" e "Dicen que dicen".

César Pedroso

    Peccato che per molto tempo sia stato difficile reperire il disco. Ora, qui in Italia lo distribuisce L'Escaliers sotto licenza della Termidor (etichetta tedesca) ed è più facile trovarlo nei negozi.

Quello è un disco che ho realizzato con una etichetta tedesca, non ha niente a che vedere con Cuba. Ti ho già raccontato che ho avuto dei problemi grossi con la Termidor? Da loro non ho avuto nemmeno una copia del mio disco. L'ho comprato lo scorso anno a Roma al Salsa World Festival, era l'ultima copia rimasta.

    A volte è difficile poter comprare i dischi cubani.

Lo so ed è un vero peccato perché ci sono produzioni molto buone ed interessanti. I cubani continuano a ricevere Nominations al Grammy Latino. L'ultimo esempio è il disco di Mayito Rivera.

    Anche "Cuba le canta a Serrat" ha ricevuto la Nomination (il CD include il brano "La mujer que yo quiero" nella versione di Pupy, cantata da Pepito Gomez).

Perché è un ottimo disco, con artisti del calibro di Omara Portuondo e Ibrahim Ferrer Vannia Borges, Haila Mompié.

    Come mai in "Cuba le canta a Serrat" hai scelto di suonare "La mujer que yo quiero"?

È una canzone che abbiamo suonato nel 1973 in Spagna con i Van Van. Pochi anni prima era uscito un disco di Serrat intitolato Mediterraneo. Le canzoni contenute in quel disco mi piacevano tutte ma la canzone che mi colpì di più fu proprio "La mujer que yo quiero".

    Oltre a questo disco dedicato a Serrat, hai partecipato ad altre iniziative artistiche?

C'è il famoso DVD, un libro ed una recente partecipazione ad un fim... un omaggio alla storia di Fabio Di Celmo, un italiano ucciso da una bomba in un attentato nell'hotel Copacabana a Cuba. Il regista di questo film è Angelo Rizzo. Vi partecipiamo noi ed il gruppo di guaguancó: Yoruba Andabo. L'uscita del libro staritardando un po' perché mancavano testimonianze di due figure importanti, quelle di Chucho Valdes e di Frank Fernádez. Con Frank Fernádez suoniamo una descarga cubana nel DVD di prossima uscita. Vi partecipa anche Juan Formell e lo terminiamo appena a Cuba.

    Facciamo un po' di chiarezza sulla tua discografia solista. Hai cominciato a registrare da solo, già quando eri con i Van Van.

Il primo disco l'ho inciso quando ero ancora con i Van Van, contiene le canzoni che scrissi per i Van Van ma interpretate da artisti come Omara Portuondo, Issac Delgado, Raúl Planas, Caridad Cuervo e Rolo Martínez (ndr: il CD è uscito con il titolo "Fruta Prohibida" oppure "Lo mejor de César Pedroso, i CD hanno copertine diverse ma contengono le stesse canzoni in ordine differente). Il seguente è stato "De la Timba a Pogolotti" con Raúl Planas, Pio Leyva, Angel Bonne...

    In realtà, nel CD "De la Timba a Pogolotti", contrariamente quello che molti pensano, non suonano i componenti del tuo gruppo "Los Que Son Son".

No, il primo CD in cui suona questa formazione è "Que cosas tiene la vida". Preceduto da un'altra produzione (ndr: intitolato Pupy y Los Que Son Son) che considero una "prova generale".

    Infatti, all'epoca del disco "Pupy y Los Que Son Son" suonavi ancora con i Van Van, se ben ricordo.

Esatto, suonavo ancora con i Van Van. A differenza dei dischi precedenti, in questo CD cantano tutti cantanti giovani, l'unica eccezione è Sixto Llorente (ndr: El Indio, cantante di Manolito y su Trabuco). Dopo questo disco viene appunto Que cosas tiene la vida, seguito da "El Buenagente" e da "Mi Timba Cerra". Per il prossimo disco ancora non ho pensato al titolo.

César Pedroso

    Il prossimo disco con quale etichetta uscira?

Ancora non ho deciso, ma ho delle proposte interessanti. Ho una proposta della Bis-Music e della Egrem.

    Cosa pensi della crisi discografica della salsa?

Io penso che la musica cubana, ha sempre mantenuto un ottimo livello e recentemente è stata molto aiutata dall'affermazione di Buenavista Social Club. Certo, oggi ci troviamo di fronte a dei problemi... c'è anche il successo del reggaeton a cui abbiamo un po' ceduto il passo. Penso che dobbiamo essere ottimisti. Si tratta di una crisi e non di una catastrofe e, grazie alla nostra creatività riusciremo a superarla. Ricevo dei continui segnali dal pubblico che dimostra di gradire la nostra musica. La nostra musica è differente dalla salsa che molto spesso si trasforma in una prodotto veramente commerciale. La struttura del montuno e del mambo è concepita in modo di avere più "corpo" perché il ballerino è intelligente e si accorge di ascoltare sempre lo stesso schema armonico e melodico, quindi si annoia.La salsa possiede una radice cubana che si non si è rinnovata attraverso gli anni Questo non succede con la musica cubana. Cuba ha prodotto per moltissimi anni una moltitudine di ritmi: Mambo, Cha cha chá, Mozambique, Pilón, il Songo... ecc. ecc. tutte risorse cubane.

    ... poi esiste la passione cubana per la "fusión" e la sperimentazione.

Si, la fusione delle radici afro-cubane con altre sonorità caraibiche o brasiliane... però la base fondamentale è cubana. Nella salsa esistono buoni arrangiamenti, buone interpretazioni ma ascolto schemi che si ripetono continuamente.

    Ci sono alcuni musicisti cubani che affermano che l'interpretazione aggressiva della timba si sta esaurendo a causa delle difficoltà che i ballerini meno esperti incontrano nel ballarla. In effetti, alcuni musicisti stanno riscoprendo un'interpretazione più tradizionale e soft dei ritmi cubani. Quale è la tua opinione su questo argomento?

Si, alcuni musicisti stanno cambiando il proprio stile in questo senso, altri decisamente no... anzi! Però, io non posso affermare di suonare timba, suono son. Torno a ripetere che "timba" è solo una etichetta commerciale come lo è "salsa". La timba è uno stile interpretativo nato negli anni '90, una maniera di suonare e arrangiare i fiati, le tastiere... la maniera di interpretare il "tumbao" con il piano, con uno stile che definirei "percussivo". Però credimi, io non ho mai suonato il piano con lo stile "timbero". Io ho sempre adottato uno stile tradizionale, come quello di pianisti come Lili Martínez, per esempio.

    Il piano suonato con lo stile "timba" non ti piace?

Non posso dire che non mi piaccia. Semplicemente, non lo trovo adatto a me. Ognuno deve essere se stesso e io posseggo uno stile personale diverso.

    Grazie per averci chiarito il tuo pensiero su salsa e timba, Pupy!

È stato un piacere!



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Webmaster: Carlo NobiliAntropologo americanista, Roma, Italia

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