Cuba

Una identità in movimento


La sottomissione alla politica imperiale. Riflessioni del Comandante in Capo (27 agosto 2007) / La sumisión a la política imperial. Reflexiones del Comandante en Jefe (27 de agosto del 2007)

Fidel Castro Ruz


Italiano

Ho conosciuto soltanto uno dei Presidenti degli Stati Uniti e degli aspiranti a questa carica che, per ragioni etico-religiose, non è stato complice del brutale terrorismo contro Cuba: James Carter. Ciò fa supporre ovviamente che ci sia stato un altro Presidente che ha proibito l'impiego di funzionari degli Stati Uniti per assassinare dirigenti cubani. Si tratta di Gerald Ford, che ha sostituito Nixon dopo lo scandalo Watergate. Con il suo arrivo anomalo alla carica, potrebbe essere qualificato come un Presidente simbolico.

All'illustre Presidente Eisenhower, per niente contrario al terrorismo anticubano, ma piuttosto suo promotore, dobbiamo manifestare i nostri ringraziamenti almeno per quanto riguarda la sua definizione del complesso militare-industriale che oggi, con la sua insaziabile e incurabile voracità, costituisce il motore che conduce la specie umana alla sua attuale crisi. Sono trascorsi più di tre miliardi di anni dalla nascita delle prime forme di vita sulla Terra.

Un giorno il Che ed io siamo andati a giocare a golf. Lui era stato un caddy per guadagnare qualcosa durante il suo tempo d'ozio; io non sapevo nulla di questo costoso sport. Ormai dal il Governo degli Stati Uniti aveva decretato la sospensione e la distribuzione della quota dello zucchero da canna di Cuba, dopo che Rivoluzione approvò la la Legge della Riforma Agraria. La partita di golf si svolse alla presenza della stampa. Il proposito reale era quello di beffarci di Eisenhower.

Negli Stati Uniti si può avere la minoranza dei voti e vincere la Presidenza. Ecco ciò che è successo con Bush. Contare sulla maggioranza dei voti degli elettori e perdere la Presidenza è stato ciò che successe a Gore. Quindi, lo Stato della Florida, per il numero di voti presidenziali che concede, è desiderato da tutti. Nel caso di Bush, è stato necessaria ache la frode elettorale, pratica di cui erano esperti i primi emigranti cubani d'origine batistiana e borghese.

Clinton non è stato estraneo a ciò, nè lo è stata la precandidata del Partito Democratico. Con il suo appoggio è stata approvata la Legge Helms-Burton, per la quale ha trovato un pretesto: l'abbattimento degli aerei di Hermanos al Rescate che più di una volta hanno volato sulla città dell'Avana, violando decine di volte il territorio di Cuba. L'ordine d'impedire voli sulla Capitale era stato trasmesso alle Forze Aeree cubane alcune settimane prima.

Devo dirvi che, in data molto vicina a quest'episodio, era giunto a Cuba in visita il legislatore Bill Richardson, il 19 gennaio del 1996. Portava con sè, come di sua abitudine, richieste affinchè fossero messi in libertà vari prigionieri controrivoluzionari. Quando gli dissi che eravamo ormai stanchi di queste richieste, gli parlai di quello che succedeva con i voli di Hermanos al Rescate. Gli parlai anche delle promesse mancate riguardo il blocco. Richardson ritornò alcuni giorni dopo. Il 10 febbraio, secondo quanto più o meno ricordo, mi disse sinceramente questo:

    "Ciò non succederà più, il Presidente ha dato l'ordine di sospenderli".

Io credevo allora che gli ordini di un Presidente degli Stati Uniti si rispettassero. Gli aerei furono abbattuti il 24 febbraio, alcuni giorni dopo la risposta. La rivista The New Yorker parla e offre dettagli sulla riunione con Richardson.

Sembra certo che Clinton abbia dato l'ordine di sospendere quei voli, ma nessuno ci fece caso. Era un anno di elezioni, e approfittò dell'occasione per invitare i leader della Fondazione e sottoscrivere, con l'appoggio di tutti, la criminale Legge.

A partire dalla crisi migratoria scatenatasi nel 1994, sapemmo che Carter voleva agire per la ricerca di una soluzione. Clinton non lo accettò, e chiamò Salinas de Gortari, Presidente del Messico. Cuba era stato l'ultimo Paese a riconoscere il suo trionfo elettorale. Lo aveva contattato durante la sua investitura come nuovo Presidente del Messico.

Salinas mi comunicò telefonicamente la decisione del Presidente Clinton di ricercare una soluzione soddisfacente e che a sua volta lo aveva pregato di cooperare in questa ricerca. In questo modo si arrivò ad un accordo iniziale. Il suddetto accordo con Clinton includeva l'idea di mettere fine al blocco economico. L'unico testimone che avevamo era Salinas. Clinton aveva "eliminato" Carter da questo processo. Cuba non poteva decidere chi sarebbe stato il mediatore. Salinas racconta questo episodio con fedeltà. Chi vuole, può leggerlo nei suoi scritti.

Clinton fu realmente gentile quando fu per caso d'accordo con me in una riunione dell'ONU piena di Capi di Stato. Fu anche amichevole e al tempo stesso intelligente, nell'esigere il rispetto della Legge nei confronti del bambino rapito e nel riscattarlo con forze speciali inviate da Washington.

I precandidati sono ora coinvolti nell'avventura della Florida: Hillary, l'erede di Clinton; Obama, il popolare candidato afronordamericano e vari degli altri 16 partiti che fino a questo momento hanno proposto la loro candidatura in ambedue i partiti, tranne Ronald Ernest Paul, congressista repubblicano, e Maurice Robert Gravel, ex senatore democratico per Alaska.

Ignoro ciò che Carter disse durante i suoi giorni da candidato. Qualunque sia stata la sua posizione, la verità è che indovinai che la sua elezione avrebbe potuto evitare al popolo di Panama un olocausto, è così lo dissi a Torrijos. A Cuba creò l'Ufficio d'Interessi e favorì un accordo sui limiti giurisdizionali marittimi. Le circostanze del suo tempo gli impedirono di arrivare più lontano e, a mio avviso, si invischiò in alcune avventure imperiali.

Oggi si parla del fatto che potrebbe crearsi un ticket a quanto pare invincibile col binomio Hillary presidentessa e Obama vicepresidente. Ambedue sentono il sacro dovere di esigere

    "... un governo democratico a Cuba".

Non stanno facendo politica; stanno giocando a carte durante una domenica pomeriggio.

I mass media affermano che ciò sarebbe indispensabile, eccetto se Gore si candidasse. Non credo che lo farà, lui conosce meglio di nessun altro la catastrofe che aspetta all'umanità se continua a seguire il cammino attuale. Quando lui è stato candidato, ovviamente ha commesso l'errore di sospirare per

    "... una Cuba democratica".

Basta con le storie e le nostalgie. È stato scritto ciò semplicemente per incrementare la coscienza del popolo cubano.


    Fidel Castro Ruz
    27 agosto 2007
    Ore 16:56



Pagina inviata dall'Ambasciata di Cuba in Italia
(29 agosto 2007)

Castellano

De los Presidentes de Estados Unidos y los aspirantes a ese cargo, sólo conocí uno que por motivos ético-religiosos no fue cómplice del brutal terrorismo contra Cuba: James Carter. Esto supone, desde luego, otro Presidente que prohibió el empleo de funcionarios de Estados Unidos para asesinar a dirigentes cubanos. Se trata de Gerald Ford, que sustituyó a Nixon después del escándalo de Watergate. Con su llegada irregular al cargo pudiera calificarse como un Presidente simbólico.

Al ilustre presidente Eisenhower, nada opuesto al terrorismo anticubano, sino más bien el iniciador, debemos agradecerle al menos su definición del complejo militar-industrial que hoy, con su insaciable e incurable voracidad, constituye el motor que conduce a la especie humana a su actual crisis. Habían transcurrido más de tres mil millones de años desde que surgieron en el planeta Tierra las primeras formas de vida.

Un día el Che y yo nos fuimos a jugar golf. Él había sido caddie para ganar algo en su tiempo de ocio; por mi parte, no sabía absolutamente nada de ese costoso deporte. Ya se había decretado por el Gobierno de Estados Unidos la suspensión y el reparto de la cuota azucarera de Cuba, después de aprobada por la Revolución la Ley de Reforma Agraria. El partido de golf fue con prensa gráfica. El propósito real, burlarnos de Eisenhower.

En Estados Unidos se puede tener una minoría de votos y ganar la Presidencia. Fue lo que le pasó a Bush. Contar con la mayoría de votos de electores y perder la Presidencia fue lo que sucedió con Gore. De ahí se deriva que el Estado de la Florida, por el número de votos presidenciales que otorga, sea codiciado por todos. En el caso de Bush, fue necesario además el fraude electoral, en el que los primeros emigrantes cubanos de origen batistiano y burgués eran expertos.

De eso no está excluido Clinton, ni tampoco la precandidata del Partido Demócrata. Con su apoyo se aprobó la Ley Helms-Burton, para lo que encontró un pretexto: el derribo de las avionetas de Hermanos al Rescate, que más de una vez volaron sobre la ciudad de La Habana y decenas de veces violaron el territorio de Cuba. La orden de impedir vuelos sobre la Capital había sido transmitida a la Fuerza Aérea cubana semanas antes.

Debo contarles que, muy próximo al episodio, había llegado de visita a Cuba el legislador Bill Richardson, el 19 de enero de 1996. Traía, como era habitual, solicitudes de que fuesen puestos en libertad varios presos contrarrevolucionarios. Al plantearle que estábamos ya cansados de tales solicitudes, le hablé de lo que sucedía con los vuelos de Hermanos al Rescate. También le hablé de las promesas no cumplidas sobre el bloqueo. Richardson regresó a los pocos días, el 10 de febrero, y con entonación sincera me expresó, según recuerdo con mayor o menor precisión, lo siguiente:

    "Eso no volverá a repetirse, el Presidente ha dado ya la orden de que fueran suspendidos".

Yo creía entonces que las órdenes de un Presidente de Estados Unidos se cumplían. Las avionetas fueron derribadas el 24 de febrero, unos días después de la respuesta. La revista The New Yorker habla y ofrece detalles sobre esa reunión con Richardson.

Parece cierto que Clinton dio la orden de que tales vuelos fuesen suspendidos, pero nadie le hizo caso. Era un año electoral, y aprovechó ese pretexto para invitar a los líderes de la Fundación y suscribir, con el apoyo de todos, la criminal Ley.

A raíz de la crisis migratoria que se desató en 1994, supimos que Carter deseaba actuar en busca de una solución. Clinton no lo aceptó, y llamó a Salinas de Gortari, Presidente de México. Cuba había sido el último país en reconocer su triunfo electoral. Había hecho contacto con él en su toma de posesión como nuevo Presidente de México.

Salinas me comunicó por teléfono la decisión del presidente Clinton de buscar una solución satisfactoria, quien a su vez le rogó que cooperara en esa búsqueda. Así fue como se llegó a un acuerdo en principio. Dicho acuerdo con Clinton incluía la idea de poner fin al bloqueo económico. El único testigo con que contábamos era Salinas. Clinton había "planchado" a Carter en tal proceso. Cuba no podía decidir quién sería el mediador. Salinas narra este episodio con fidelidad. Quien lo desee, puede leerlo en sus textos.

Clinton fue realmente amable cuando coincidió casualmente conmigo en una reunión de la ONU colmada de Jefes de Estado. Fue, además, amistoso, a la vez que inteligente, al exigir el cumplimiento de la Ley con relación al niño secuestrado al rescatarlo con fuerzas especiales enviadas desde Washington.

Los precandidatos están ahora enfrascados en la aventura de la Florida: Hillary, la heredera de Clinton; Obama, el popular candidato afroamericano y varios de los otros 16 que hasta este momento han propuesto su candidatura en ambos partidos, con excepción de Ronald Ernest Paul, congresista republicano, y Maurice Robert Gravel, ex senador demócrata por Alaska.

Ignoro lo que Carter dijo en sus días de candidato. Sea cual fuere su posición, lo cierto es que adiviné que su elección podría evitar al pueblo de Panamá un holocausto, y así se lo dije a Torrijos. Creó en Cuba la Oficina de Intereses y promovió un acuerdo sobre límites jurisdiccionales marítimos. Las circunstancias de su tiempo le impidieron llegar más lejos y se embarcó, a mi juicio, en algunas aventuras imperiales.

Hoy se habla de que un ticket al parecer invencible podría crearse con el binomio Hillary presidente y Obama vice. Ambos se sienten en el deber sagrado de exigir

    "... un gobierno democrático en Cuba".

    No están haciendo política; están jugando a las barajas un domingo por la tarde.

Se afirma por los grandes medios que esto sería imprescindible, excepto si Gore se postula. No creo que lo haga, él conoce mejor que nadie la catástrofe que espera a la humanidad si continúa por el actual camino. Cuando fue candidato, por supuesto cometió el error de suspirar por

    "... una Cuba democrática".

Basta de cuentos y nostalgias. Esto se escribe sencillamente para incrementar la conciencia del pueblo cubano.


    Fidel Castro Ruz
    Agosto 27 del 2007
    4:56 p.m.



Página enviada por la Embajada de Cuba en Italia
(29 de agosto del 2007)



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