Cuba

Una identità in movimento


Non dire che sei solo. Siamo milioni!

Adys M. Cupull ReyesFroilán González


Alzati! Una canzone per non dimenticare le ingiustizie che l'Impero della guerra commette contro il popolo palestinese. Sono già diversi giorni di continui bombardamenti. Questo, 6 gennaio, i bambini si sono svegliati con la morte e le bombe. I tradizionali re magi, Israele li ha trasformati in guerrafondai con crudeli regali.

Sulla stampa cubana si può leggere:


"L'invasione terrestre delle forze israeliane ed i continui bombardamenti via aria e via mare hanno provocato centinaia di morti, migliaia di feriti ed un'enorme tragedia umanitaria nella rassegnata Striscia di Gaza".


Tutti siamo palestinesi, ha scritto un amico nel suo messaggio al mondo.

Domenica 4 gennaio, nello storico parco di Calle 25 y O del Municipio Plaza, nella capitale cubana abbiamo assistito all'atto organizzato dal personale del Museo Abel Santamaria con la presenza dei vicini, degli amici e dei parenti di Celia Hart Santamaria, per ricordare l'intellettuale cubana nel giorno della sua nascita. Nell'attività abbiamo condannato il massacro israeliano contro il popolo palestinese.

Hanno assistito amici italiani, spagnoli e cileni; è rimasta collocata una pianta di rose, donata da un giardiniere che ha assicurato che era di fiori sfumati, ottenuta dai suoi innesti e che la vedremo ben presto fiorire. È stata piantata da un fratello ed un zio di Celia María.

Abbiamo letto vari messaggi, tra loro quello di Delvy Betancourt e Luis Gimenez, dall'Argentina, che dice:


"Cari compagni: inviamo dalla lontana Buenos Aires la nostra adesione all'atto che si farà in memoria della nostra cara Celia nel giorno del suo compleanno.

Col dolore enorme di essere il primo senza la sua presenza.

Celia amava la nostra città ed era molto felice quando ci visitava. Ci parlava sempre delle grandi tradizioni di lotta del popolo argentino. E segnalava sempre che l'unica salvezza per la Nostra America era una gran federazione socialista latinoamericana che fosse dal fiume Rio Bravo fino alla Patagonia.

Siamo sicuri che avrebbe voluto che la ricordassimo senza tristezza e fondamentalmente, continuando la lotta per il socialismo e contro questo sistema capitalista che ci condanna alla barbarie ed all'infelicità. Crediamo che in questo momento siano giuste le parole del gran rivoluzionario ceco Julius Fucik, pronunciate poco prima di essere assassinato dai nazisti:


'Per l'allegria ho vissuto, per l'allegria sono sceso in combattimento, per l'allegria muoio. Che la tristezza non sia mai unita al mio nome'.


Non dimenticheremo mai questa gran figlia della Rivoluzione Cubana che si è saputa guadagnare l'affetto ed il rispetto di tutti quelli che l’abbiamo conosciuta.

Un abbraccio fraterno e rivoluzionario".


In seguito, la giornalista italiana Ida Garberi, ha espresso che a Celia sarebbe piaciuto ascoltare una bella canzone perché amava la vita, l'allegria e la musica, e per ricordarla si trovava Gallo Espinoza, un giovane cantautore cileno del gruppo musicale "Cristal Andino", residente in Svezia, che accompagnato dalla sua chitarra ha interpretato la sua canzone "Alzati", un appello per lottare insieme contro la guerra e protestare per il massacro in Palestina. Da lei ecco alcuni versi:


È la vita in questa terra,
sono le lotte quotidiane,
sono i pugni ed i desideri
quelli che formano il domani.
Vai affrontando la vita
e quella malattia tiranna,
di un sistema che avvelena,
il futuro e la speranza.
Alzati, alzati, non dirmi che sei solo o che hai paura.
Alzati, alzati, vieni con me a costruire l'Uomo Nuovo.












Pagina inviata da Ida Garberi
(10 gennaio 2009)


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