Cuba

Una identità in movimento


Bilancio Politico 2005. Lettera agli amici del circolo di San Remo

Gio Batta Prevosto (Titen)


San Remo, li 24 dicembre 2005

    Carissimi iscritti e simpatizzanti, amici e compagni tutti,

questo ci sembra il momento giusto per raccogliere il filo di un dialogo che ultimamente, anche per mancanza di tempo e di ulteriori energie, è venuto un po' affievolendosi. Ci pare doveroso mettere tutti al corrente delle iniziative e degli impegni che il circolo ha svolto e sta svolgendo, in questo fine anno che per tanti versi potrebbe diventare epocale. Sicuramente la nostra azione deve essere inserita in un contesto locale, ma gli effetti devono agire sullo scenario internazionale: per questo il recente trionfo di Evo Morales e del suo "Movimento al Socialismo" in Bolivia, ci induce ad una serie di meditazioni. La prima è una considerazione sul ruolo che l'America Latina sta assumendo nel contrastare l'imperialismo neoliberista del così detto capitalismo avanzato: veramente, per parafrasare il titolo di un recente convegno dei compagni romani, "Il cuore progressista del mondo batte in America Latina". I popoli di quel continente stanno riconquistando la propria identità e dignità, il proprio diritto a scegliere il modello di sviluppo più consono alla loro cultura ed ai loro "veri" bisogni, e nello stesso istante mettono questo capitale a disposizione di tutti, trasformando quello che per altri potrebbe essere un elemento di divisione, in occasioni unificanti e solidali. Forse, per questo, dovremmo anche ringraziare l'attuale amministrazione nordamericana ed i suoi alleati che hanno mostrato il vero volto del sistema che intendono imporre al mondo. Le barbarie di Guantanamo e Abu Graib, i centri di tortura istituzionalizzati in ogni parte del globo, le leggi liberticide in nome dell'"AntiTerrorismo", i massacri delle popolazioni civili irachene, i neri poveri di New Orleans lasciati affogare nell'uragano e le successive fucilazioni dei superstiti che cercavano solo cibo per sopravvivere, sono solo la punta dell'iceberg, l'orrido incubo, che ci sta preparando il "nuovo ordine mondiale" di G. W. Bush & Co. Vorremmo che gli arrivasse il nostro grazie, a Mr. Bush, per averci fatto capire che ormai non è più tempo di mediare: con noi o contro di noi, ha detto. Quindi noi siamo contro, con tutto il nostro cuore, tutta la nostra anima e tutta la nostra mente e l'America Latina è la nostra speranza. Ma come ha potuto accendersi questa speranza? Quale alchimia ha potuto trasformare i campesinos schiavizzati, gli indios disprezzati, massacrati, cacciati dalle loro terre, in persone coscienti del valore della loro cultura, coscienti di sé stessi e del diritto a veder riconosciuta la propria dignità di popolo e di esseri umani? Principalmente perché hanno avuto l'esempio di un piccolo paese che non ha mai voluto piegarsi alla logica imperialista e neoliberista e che, anzi, ha risposto al blocco economico ed alle aggressioni, potenziando il proprio capitale umano ed esportando cultura e salute. Perché molti dei campesinos e degli indigeni che hanno ritrovato la loro dignità hanno potuto farlo grazie ad un maestro cubano che li ha liberati dall'analfabetismo o a un medico cubano che ha curato loro ed i loro figli gratuitamente, mentre i loro governanti regalavano le risorse dello stato alle multinazionali dei paesi ricchi per un piatto di lenticchie. La rivoluzione bolivariana in Venezuela, il movimento socialista ed indigenista di Morales in Bolivia, i movimenti tutti di Latinoamerica, hanno in Cuba il seme ed il fertile terreno del loro riscatto. Quante volte ci è capitato, in questi anni che ci hanno visti impegnati per la solidarietà con Cuba e la sua Rivoluzione, di sentirci chiedere il motivo per cui abbiamo fatto quella scelta, piuttosto che per paesi forse più poveri, come alcuni africani o asiatici? C'era forse una confusione di fondo in quelle domande. Forse pensavano che la nostra associazione, al pari di molte altre, avesse fatto una scelta caritatevole che sarebbe stata, certamente, da elogiare, ma assolutamente fine a se stessa e funzionale a un bisogno di pacificare la coscienza con un atto di generosità. Non era e non è così. La nostra scelta è stata ideale ma anche strategica, perché andava a rafforzare quello che abbiamo sempre considerato l'unico baluardo contro un capitalismo egoista e tragico che porterà il mondo alla distruzione. Aiutando Cuba a resistere abbiamo aiutato tutta l'America Latina e non solo. Abbiamo aiutato il Venezuela nella sua marcia verso una nazione ed un mondo più giusto, possiamo dirci partecipi del trionfo di Evo Morales in Bolivia. È ora di dirci le cose come sono veramente: è stata una scelta politica.

È quindi nostra intenzione continuare su questa strada.

Ed è con questo obiettivo che abbiamo dato vita, con le realtà associative ed i partiti più progressisti, ad un "Comitato per il Coordinamento dell'Aiuto a Cuba", che sta organizzando per il prossimo gennaio un convegno di grande rilievo per denunciare l'illegalità del blocco contro l'isola e chiederne la cessazione. Avremo bisogno del più ampio sostegno e della più grande partecipazione, per quella data, e vi terremo informati sugli sviluppi. Ma, ripetiamo, la riuscita dell'iniziativa dipende in gran parte da voi e dalla vostra presenza.

Sul piano degli aiuti materiali, con i proventi dei banchetti e della festa cubana di Ceriana, abbiamo finanziato il miglioramento e la ricostruzione della scuola materna "Pionieri della Nuova Aurora" e della scuola speciale per soggetti disabili, entrambe a Guisa.

Nel campo della cultura abbiamo collaborato con la Biblioteca Civica di San Remo per la realizzazione della mostra intitolata "Calvino e le sue Radici" e stiamo proponendo un concorso letterario che dovrebbe svolgersi contemporaneamente a Ceriana e comunità montana Argentina/Armea e nel Municipio di Guisa, confortati dall'esperienza del nostro compagno Gian Luigi Nespoli che sta proprio in questi giorni seguendo un premio letterario che ha voluto istituire in quel di Santiago, Cuba, intitolato a Rubén Martinez Villena ed a Salvatore Quasimodo, poeti della Resistenza cubana e italiana .

Collaborando con l'Associazione Sottosopra e con il Collettivo ItaliaCentroamerica, abbiamo presentato a San Remo i compagni del Copinh, associazione dell'Honduras che lotta contro la privatizzazione delle risorse idriche e per la difesa del proprio ambiente e della propria cultura e per i diritti civili dei popoli indigeni.

Abbiamo sempre portato il nostro contributo di idee e di critiche costruttive a tutti gli incontri a cui ha potuto partecipare il nostro circolo, cercando di essere sempre attivi e presenti a tutte le iniziative che si sono susseguite durante l'anno, dalla Tenda della Pace alle Musiche per la Pace e la Solidarietà durante il periodo del Festival, dalle manifestazioni per il 25 Aprile a quelle del Primo Maggio.

Abbiamo sempre cercato di dare informazione corretta su Cuba ed il mondo, sia servendoci del nostro sito internet e delle mailing list, sia attraverso la distribuzione di volantini e la ricerca dell'interesse dei media sui temi più importanti.

Non abbiamo certo la presunzione di pensare che non si sarebbe potuto fare meglio: abbiamo semplicemente fatto ciò che siamo in grado di fare, coscienti dei nostri limiti, ma, questo ci deve essere concesso, senza risparmiare il nostro tempo, le nostre energie ed anche, in molte occasioni, i nostri soldi. Pensiamo che il nostro circolo possa ancora crescere, che possa veramente diventare il luogo democratico in cui poter confrontare le nostre idee in modo costruttivo e rivoluzionario. Per questo c'è però bisogno di saper superare i propri spazi personali per poter veramente interagire con tutti quei soggetti che fondamentalmente condividono i nostri principi e le nostre speranze. Abbiamo bisogno di superare le nostre intime angustie e quelle più fisiche di questa nostra provincia, per arrivare ad una visione più ampia e complessiva del mondo che ci circonda, se veramente sentiamo la necessità di cambiarlo.

Per coloro che volessero, il venerdì sera, alle 21, a parte casi eccezionali, nella nostra sede di via Mameli 5, al terzo piano, si tiene una riunione che, pur essendo teoricamente del direttivo del circolo, è comunque aperta a chiunque voglia portare un contributo di idee o che semplicemente desideri condividere il proprio tempo ed il proprio impegno con gli altri compagni presenti: abbiamo bisogno di tutti!

Naturalmente ci è graditissima l'occasione per augurare un nuovo anno felice e rivoluzionario.

Un saluto sincero ed un abbraccio

    Per il direttivo, il segretario
    Gio Batta Prevosto (Titen)



Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba  Circolo di San Remo


Cuba. Una identità in movimento

Webmaster: Carlo NobiliAntropologo americanista, Roma, Italia

© 2000-2009 Tutti i diritti riservati — Derechos reservados

Statistiche - Estadisticas