Cuba

Una identità in movimento


I Giochi Centroamericani senza Cuba. Indipendenza per Puerto Rico

Tito Auger


Mayagüez 2010Come il monumentale sogno di un idealista perseverante, i Giochi Olimpici moderni iniziarono nel 1896, con il proposito di unire fraternamente i popoli del mondo in una tregua fugace, vincolata alle gare sportive.

Il gran barone Pierre de Coubertin riuscì a convincere che più giochi erano una necessità mutua ed incontrarsi ogni quattro anni per condividere le somiglianze e rispettare le differenze fu una grande vittoria per la buona volontà ed una conquista per l'umanità, da cui nacquero gestioni minori ma con lo stesso simbolismo ed importanza per tutti.

I Giochi Centroamericani e dei Caraibi sono le nostre Olimpiadi regionali e l'opportunità d'incontrasi con i più vicini popoli fratelli.

In questa occasione abbiamo avuto il privilegio di realizzare questa festa in casa nostra (a Puerto Rico), ed abbiamo invitato 32 paesi.

Mayagüez e l'area ovest risplenderanno più che mai!

Per due settimane, negli stadi, sui marciapiedi, nei negozi, ci legheremo tutti con i nastri multicolore del tessuto della nostra confraternita.

Devo riconoscere che però una vecchia e putrefatta spina ha spento il mio entusiasmo. C'è la probabilità che a questa anticipata rumba possa mancare il suo miglior tamburo, come una salsa senza clave, come una fricassea senza sapore: i giochi di Mayagüez senza Cuba sarebbero così, perché Cuba è un campione storico dei Giochi, è una potenza mondiale nello sport.

Il Comitato Olimpico Cubano ha pubblicato di recente nel quotidiano "Granma", una lettera aperta che espone le ragioni che hanno ritardato la decisione di partecipare a queste gare.

Nella lettera s'informa sul grande sforzo del Comitato Olimpico di Puerto Rico, guidato con grande capacità da David Bernier, per risolvere il problema.

Cuba ha riaffermato che la sua partecipazione è sempre condizionata dal ricevere un trattamento uguale, e questo significa che le si permetta di giungere coni suoi aerei a Puerto Rico, che non ci siano problemi con i visti e che si garantisca una sicurezza di base al suo gruppo olimpico, esattamente quello che si garantisce agli altri paesi: né più né meno!

Il Governo degli Stati Uniti ha posto gli ostacoli. È sicuramente un vergognoso atto d'umiliazione porre limiti ad una delegazione sportiva internazionale solo per le relazioni politiche tra i due paesi — ed uno non partecipa nemmeno a questi Giochi.

Dopo un'estesa e profonda meditazione ho stabilito che è molto improbabile che la delegazione cubana venga in missione suicida a sbattere con i suoi aerei sull'edificio del Banco Popolare o che atterri lanciando granate russe, o, cavalcando con l'internazionale socialista di sfondo, vada ad occupare e dipingere di rosso i municipi di Puerto Rico.

Credo, senza dubbio, che l'assurdo di questa storia sia anche la gran vergogna per la nostra impossibilità di poter invitare i nostri fratelli nella nostra stessa casa, senza dover chiedere permessi.

Che riposi in pace il barone Pierre de Coubertin.


    (Primera Hora di Puerto Rico / Traduzione Gioia Minuti)







Pagina inviata da Gioia Minuti
(21 febbraio 2010)


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