Cuba

Una identità in movimento


Medaglie e pavoni

Gioia Minuti


Nell'ordine: Alberto, Hans , Eva, Teresiña, Gustavo, Lilliam, Gioia, Lissette, Tony e Nuria di Granma Internacional   Pochi giorni fa, in una cerimonia ufficiale molto protocollare, che si è svolta nel cortile del Palazzo dei Capitani Generali, in Plaza de Armas a L'Avana Vecchia, è stata consegnata la medaglia Félix Elmusa a 40 professionisti del mondo della stampa , non tutti giornalisti, ma tutti sicuramente vincolati ai mezzi di comunicazione.

In 40 abbiamo fatto le prove per metterci al nostro posto, in fila, sotto il bel sole dei Caraibi, che aveva deciso di lavorare sodo quel pomeriggio. Dei quaranta, dieci personalità che lavorano nel mondo della stampa, come il caro amico e collega Rubén, vice direttore del Centro Internazionale della Stampa.

Le medaglie non si ricevono tutti i giorni ed è stato davvero emozionante mettersi in fila tra i colleghi, con i militari in alta uniforme che marciano portando la Bandiera e poi l'Inno Nazionale e anche tu al centro dell'attenzione...

Inoltre presiedevano la cerimonia Eusebio Leal Spengler, direttore dell'Ufficio dello Storiografo della capitale, recentemente decorato dalla UNESCO con la Medaglia del Decennio Mondiale dello Sviluppo Culturale (una delle centinaia di decorazioni che ha ricevuto intutto il mondo); Alberto Alvariño, secondo capo del Dipartimento Ideologico del Comitato Centrale del Partito; Haydée Montes, segretaria generale del Sindacato dei Lavoratori della Cultura e Tubal Páez, presidente della UPEC — Unione dei giornalisti di Cuba — che ha fatto un brevissimo discorso durante la cerimonia, per via del sole a picco, e informando che il discorso completo lo si può leggere nel sito della UPEC.

La Risoluzione di Consegna di questa distinzione sostiene che la si consegna a professionisti della stampa che hanno apportato conoscenza e interpretazione alla vita della società cubana.

A nome dei decorati, Magda Resik, direttrice di Habana Radio, ha ringraziato per questa distinzione che porta il nome d'un giornalista che lottò e diede la vita per la dignità ed il benessere della Patria di cui beneficia la popolazione oggi.


PAROLE DI TUBAL PÁEZ


"Come è tradizionale ogni anno, in questa data, noi giornalisti ricordiamo il giorno grande scelto da Martí per fondare la pubblicazione Patria e scrivere andiamo a combattere prima che si udissero i primi spari della guerra del '95.

Queste cerimonie, lontane dall'essere un rituale, in ogni occasione presentano un simbolismo difficile da occultar per le relazioni storiche con l'Apostolo, nato a pochi passi da qui; con Felix Elmuza, uno dei partecipanti alla spedizione del Granma; con Enrique de la Osa, ex direttore di Bohemia di cui festeggiamo il centenario e con Fidel, che pone nervi, ossa e ragione al giornalismo attuale..."


Questa decorazione è stata consegnata inoltre, in una cerimonia svolta a Santiago di Cuba, alla combattente clandestina Nilecta Castellano Castellano per il suo apporto alla stampa clandestina rivoluzionaria nella città orientale, durante la lotta contro il tiranno Fulgencio Batista e fondatrice del quotidiano Sierra Maestra.

Con lei l'hanno ricevuta 70 combattenti rivoluzionari vincolati alla stampa nella clandestinità e tra loro gli artefici della creazione del Sierra Maestra a Santiago, Frank País García, e l'Eroína del Piano e la la Sierra, Vilma Espín Guillois.

Al termine della cerimonia nella capitale, la UPEC ha invitato tutti i decorati ad una merenda nel bel cortile del ristorante La Mina, che si trova a pochissimi passi.

Un luogo molto accogliente e un servizio squisito, la medaglia sul petto e una birra fresca da sorseggiare dopo il sole della cerimonia. Eusebio Leal, che ha un gusto infinito anche per i dettagli, ha inserito nei luoghi più affascinanti dell'Avana Vecchia molte coppie di pavoni, maschi e femmine, che incantano i turisti, soprattutto i pavoni maschi quando aprono — lo fanno spesso — la loro coda ingioiellata.

E anche nel cortile del ristorante La Mina ci sono queste vive decorazioni in piena libertà.

I camerieri che vanno e vengono attorno ai tavoli da sei, risate e musica e i pavoni passeggiando qui e lì in ogni angolo.

Il più originale, maschio, con la sua bella coda decide di passeggiare sul fili che sostengono la pianta rampicante — attualmente con uno scarso fogliame data la stagione — situati al disopra dei tavoli, e se ne va con movimenti eleganti, in equilibrio. Decide di fermarsi al disopra di un tavolo laterale e dopo un preoccupante annuncio con voce strozzata... lascia andare un "regalo" semi liquido in quantità industriale sui piatti, i bicchieri e soprattutto sui sei decorati.

Il pavone, animale notoriamente vanitoso, ha forse dato un avviso di modestia a chi si sentiva importante in quel momento con la sua bella medaglia? O forse è stata solo la natura e nulla più, ma non importa.

La merenda è terminata con grandi risate, un cambio di tavolo e le teste all'insù in un tentativo di controllo verbale del pavone "jodedor".

Chi scrive ha la sua medaglia sulla scrivania, monito, orgoglio e ricordo di dare sempre il meglio e rispettare quei principi del giornalismo che a Cuba sono sacri, mentre in quasi tutto il mondo vengono tristemente ignorati.

Sarebbe bello leggere la verità — pur con i propri criteri — la verità vera anche sui giornali italiani, qualche volta, senza tergiversazioni.

Il caso dei Cinque Patrioti cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti, prigionieri politici da dieci anni, è la testimonianza più evidente della manipolazione della stampa internazionale e di quella più poderosa.

Ma chi ha con sè la verità vincerà: i Cinque Eroi torneranno e un giorno anche chi si vende e abbindola i suoi lettori dovrà per forza dire pane al pane e vino al vino.






Pagina inviata da Gioia Minuti
(21 marzo 2009)


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